Infertilità di coppia e tecniche PMA: l’importanza del supporto psicologico
Il desiderio di mettere al mondo un figlio rappresenta una tappa naturale nel ciclo di vita dell’uomo e viene vissuto da molte persone come un importante progetto della vita di coppia. Gli individui credono di poter esercitare un controllo sul “momento giusto” da dedicare alla creazione della famiglia, grazie anche alla legge sull’aborto e ai metodi contraccettivi. Questa decisione, soprattutto oggi, dipende fortemente dall’equilibrio della coppia, dalla soddisfazione della vita personale e dalla stabilità economica.
Emozioni e reazioni legate alla diagnosi di infertilità
Nel momento in cui la coppia decide di concretizzare il progetto della genitorialità, ma i rapporti sessuali non scaturiscono l’effetto desiderato, si inizia a mettere in dubbio la capacità di procreare; questo fattore può dar vita ad una serie di problematiche che coinvolgono diversi aspetti della vita individuale e di coppia. L’impossibilità di mettere al mondo un figlio rappresenta un vero e proprio trauma, che scatena reazioni di vergogna, rabbia, senso di colpa, frustrazione e tristezza.
Dal punto di vista medico, si parla di Infertilità nel momento in cui la donna non riesce a portare a termine una gravidanza dopo 12 mesi di rapporti sessuali frequenti non protetti. Si suddivide in Infertilità primaria, se la donna non ha mai avuto una gravidanza, in caso contrario si parla di Infertilità secondaria. Secondo l’OMS il fenomeno colpisce il 15-20% di coppie nei Paesi avanzati e questo dato purtroppo tenderà ad aumentare negli anni futuri. Con il termine Sterilità invece si fa riferimento alla condizione fisica permanente, sia maschile che femminile, che rende impossibile il concepimento.
Le cause legate all’infertilità sono di natura biologica (disfunzioni ormonali, problemi immunologici, malformazioni legate al sistema riproduttivo ecc.), riscontrabili attraverso specifici esami medici, anche se diverse ricerche hanno dimostrato l’influenza di fattori psicologici in coppie che non riuscivano a mettere al mondo un bambino. Il 10-15% dei casi di infertilità non riportano problematiche dal punto di vista organico; tale fenomeno viene denominato Infertilità inspiegata. Questo è uno dei fattori che ha spinto la ricerca a concentrarsi maggiormente sulle possibili cause di natura psicologica nel determinare l’infertilità.
Solitamente la prima reazione alla diagnosi di infertilità riguarda la sorpresa e lo sgomento; ci si sente sfortunati e con un corpo difettoso. Ciò viene aggravato dai sensi di colpa ed un forte sentimento di rabbia, verso sé stessi, verso il partner portatore del problema (quando esiste una disfunzione biologica conclamata) e verso conoscenti ed amici con figli.
Inoltre il desiderio irrealizzato di creare una famiglia lascia negli individui un senso di incompiutezza e vuoto che influisce su tutti gli aspetti della vita: affettiva, relazionale, sociale e lavorativa.
L’incapacità di procreare è un fenomeno che mette fortemente in discussione l’identità psicosessuale sia maschile che femminile, con un effetto più marcato nel partner femminile; questo avviene per la maggiore identificazione della donna nel ruolo di madre nella società, per la maggiore importanza che questa attribuisce alla gravidanza dal punto di vista dell’istinto naturale e per la tendenza di ricercare costantemente cause dell’infertilità nel proprio passato, soprattutto nei casi in cui si è vissuto un aborto. L’uomo tende a mascherare l’ansia utilizzando altre attività come fuga (es.il lavoro e lo sport). Il silenzio del marito viene spesso interpretato dalla partner come disinteresse, quando invece è solo un modo per evitare un argomento che potrebbe suscitare troppa sofferenza.
Dal punto di vista relazionale sono molto frequenti i problemi di comunicazione che si vengono a creare nella coppia, che comportano disarmonia e isolamento, amplificando così il sentimento di angoscia e frustrazione.
Anche la sfera sessuale può essere compromessa: l’atto sessuale diventa finalizzato esclusivamente alla procreazione, penalizzando così l’aspetto ludico e relazionale e svuotandolo del suo significato più profondo. Il controllo spasmodico del periodo fertile porta la coppia ad avere rapporti programmati, privi di naturalezza e spontaneità tipiche dell’atto sessuale.
In generale vi sono coppie che riescono a condividere le proprie sofferenze legate al problema di infertilità, riescono a trovare un supporto reciproco, rielaborando il vuoto che l’assenza di un figlio desiderato comporta. In altri casi, invece, la coppia finalizza la propria vita nella ricerca disperata di un figlio, investendo totalmente le energie personali nella riproduzione, a volte fino ad arrivare allo sgretolamento della relazione. Tutto questo dipende dal tipo di legame, dall’equilibrio precedentemente esistente nella coppia e dalle risorse personali.
Il supporto psicologico nell’iter terapeutico
L’OMS ha definito l’infertilità come una patologia, dando così la possibilità alle coppie di intraprendere un percorso terapeutico specifico. In Italia la legge 40 del 2004 consente il ricorso alla procreazione medicalmente assistita (PMA).
Sono tante le coppie che tentano, attraverso la medicina, di coronare il sogno di diventare genitori. L’investimento economico e temporale, nonché il dispendio di energie e risorse personali che le tecniche di procreazione medicalmente assistita comportano, provocano inevitabilmente un alto livello di ansia e stress. Coloro che non riescono a tollerare il senso di frustrazione, il dolore e la stanchezza, abbandonano il percorso dopo il primo tentativo fallito. Pertanto la fecondazione assistita richiede una forte stabilità emotiva ed una notevole capacità di recupero per far fronte alle procedure impegnative che fanno parte del trattamento.
Sapere di poter ricorrere alla PMA dona un certo sollievo alla coppia ma allo stesso tempo crea delle aspettative che se vengono deluse (in caso di fallimento) producono un crollo psichico, un vacillamento dell’equilibrio individuale e di coppia.
Lo stress maggiore è legato al senso di fallimento del progetto e al deludere le aspettative proprie e del contesto familiare e sociale. In alcuni casi il senso di vergogna porta le coppie a tenere segreto alla famiglia di origine il trattamento di procreazione assistita. Spesso ci si affida alla medicina, senza considerare la percentuale di fallimento, il che complica l’elaborazione del dolore dovuto ad un eventuale responso negativo.
Sono tanti i motivi per cui è importante affiancare alla consultazione medica quella psicologica nei programmi di diagnosi e trattamento. La figura dello psicologo ha il compito, insieme al medico, di accompagnare la coppia nelle varie tappe della terapia, con i seguenti obiettivi e funzioni:
- Aiutare la coppia ad affrontare il trattamento con una maggiore consapevolezza, fornendo informazioni dettagliate sull’iter terapeutico e specificando l’eventualità del fallimento
- Offrire uno spazio in cui poter esprimere liberamente le emozioni e le paure generate dal problema
- Offrire uno spazio capace di contenere e gestire l’ansia che può presentarsi nei momenti dell’attesa del responso
- Aiutare a rielaborare l’eventuale insuccesso
- Monitorare l’equilibrio della coppia, stimolando le risorse presenti nei partners per favorire il sostegno reciproco in questi delicati momenti
- Aiutare la coppia a riscoprire la sessualità come scambio affettivo e di piacere
- Attivare una comunicazione efficace
- Supportare la coppia nell’accettazione della condizione di infertilità in caso di ripetuti tentativi falliti
Il tipo di supporto psicologico (o di un’eventuale psicoterapia) e la durata variano a seconda del singolo caso, dei fattori che entrano in gioco nel percorso, dei bisogni della coppia stessa, dell’entità dell’eventuale disagio manifestato.
Fonti
Pasini, W. (1978). Cause psicologiche della sterilità e loro terapia. Sessuologia, 1, 76-83.
Visigalli, R. (2011). Sterilità e infertilità di coppia. Counseling e terapia psicologica. Franco Angeli ed.
Graziottin, A., Scopesi, A., Stagno, P., et al. Vissuti psicosessuali nell’infertilità di coppia. Sessuologia ’93 – L’identità sessuale e le sue vicissitudini – La sessuologia quale integrazione tra biologico e psicologico. Baldaro Verde, J., Genazzani, A.R., Marrama, P. (eds.). CIC Edizioni Internazionali Roma 1993, 246.
Slade, P., Emery, J., Lieberman, B. (1997). A perspective, longitudinal study of emotions and relationships in in-vitro fertilization treatment. Human Reproduction, 12, 183-190.
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