Le dimensioni dell’identità sessuale
Tra le attività del mio lavoro che maggiormente amo e di cui in questo periodo sento particolarmente la mancanza ci sono sicuramente i laboratori sugli stereotipi di genere e sulla prevenzione del bullismo omotransfobico all’interno degli istituti scolastici.
Grazie a questi interventi mi sono resa conto di quanto si tenda a confondere (non solo tra i giovani, ma anche tra gli adulti) termini e concetti inerenti l’identità sessuale.
Poiché credo che alla base di un’educazione alle differenze ci sia la trasmissione di una corretta informazione rispetto a questi elementi, approfitto di questo spazio per approfondire il tema dell’identità sessuale.
Cos’è l’Identità sessuale?
L’identità sessuale descrive la dimensione soggettiva del proprio essere sessuati e rappresenta l’esito di un processo di costruzione influenzato dalla complessa interazione tra aspetti biologici, educativi e culturali; non si tratta di un costrutto stabile, si acquisisce nel corso dello sviluppo e può subire molte influenze dall’ambiente; inoltre, una volta stabilizzata, non è definitivamente cristallizzata, ma può essere soggetta a diverse fluttuazioni.
Le attuali teorie della sessuologia, in una prospettiva biopsicosociale, considerano l’identità sessuale un costrutto multidimensionale costituito da quattro diverse componenti: il sesso biologico, l’identità di genere, il ruolo di genere, l’orientamento sessuale.
SESSO BIOLOGICO
Appartenenza biologica al sesso maschile o femminile, determinata dai cromosomi sessuali, che sono XX per il sesso femminile e XY per il sesso maschile.
Intersessualità. Alcune persone (circa 1 su 4.500) nascono con organi genitali esterni che differiscono sensibilmente dall’apparenza maschile o femminile abituale (intersessuali); in questi casi ci troviamo di fronte a DISORDINI DELLA DIFFERENZIAZIONE SESSUALE, ossia tutte quelle condizioni congenite in cui lo sviluppo del sesso cromosomico, gonadico o anatomico/genitale è diverso da quello che generalmente è predefinito per un soggetto di sesso maschile o femminile. In alcuni casi è possibile intervenire chirurgicamente sin dalle prime settimane successive alla nascita,; ovviamente non si tratta di una scelta semplice, poiché queste condizioni possono incidere pesantemente sulla qualità della vita delle stesse persone, costrette a rimettere in discussione la propria identità sessuale durante l’adolescenza o l’età adulta. Per questo motivo, oggi generalmente si tende a posticipare il più possibile ogni sorta di atto chirurgico fino ad un’età in cui il soggetto sia in grado di operare una scelta in modo consapevole.
IDENTITA’ DI GENERE
L’identità di genere fa riferimento al continuo e persistente senso di sé come maschio o come femmina (Stoller, 1968).
Il DSM-5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) riporta la seguente definizione di identità di genere: Categoria di identità sociale che si riferisce all’identificazione di un individuo come maschio, femmina o, talvolta, come appartenente a categorie diverse da maschio e femmina.
Le persone il cui sesso biologico è conforme alla propria identità di genere vengono chiamate Cisgender (es. sono nata donna e mi sento donna), le persone con identità di genere non conforme al proprio sesso biologico vengono chiamate Transessuali (es. sono nata donna ma mi sento uomo).
La maggior parte dei/delle transessuali riscontra il desiderio profondo di modificare alcune caratteristiche corporee e cambiare i propri dati anagrafici adeguandoli al genere cui si sentono di appartenere.
Il termine Trasgenderismo, invece, si riferisce alla realtà di persone che hanno un’identità di genere non conforme al proprio sesso biologico, che desiderano esprimere in comportamenti e relazioni interpersonali il sentirsi uomo o donna, al di là della propria struttura anatomica. Le persone transgender, quindi, scelgono di non sottoporsi a trattamenti ormonali o interventi chirurgici di riassegnazione del sesso.
Il termine Genderqueer, invece, si riferisce a quelle persone che non si sentono di far parte né del genere maschile, né del genere femminile.
RUOLO DI GENERE
Il ruolo (o ruoli) di genere è l’insieme di aspettative e ruoli su come gli uomini e le donne si debbano comportare in una data cultura e in un dato periodo storico. Si forma tra i 3 e i 7 anni di età ed è composto da diversi fattori:
- attributi fisici (peli, seno, ecc.);
- condizioni fisiche (peso corporeo, stato di salute);
- comportamento sessuale;
- manierismi (modo in cui ci si muove);
- adornamenti (vestiti, gioielleria, ecc.);
- tratti di personalità (socievolezza, sicurezza, ecc.);
- igiene personale;
- discorso e vocabolario;
- interazioni sociali;
- interessi;
- abitudini (fumare, bere alcol, mordersi le unghie, ecc.).
Il ruolo di genere è strettamente connesso agli stereotipi di genere: sistemi di credenze e concezioni inerenti l’identità maschile e femminile in relazione alle caratteristiche di personalità, ai tratti comportamentali, alle attitudini che si ritiene siano adeguate e riferibili rispettivamente al maschile e al femminile.
Nei contesti di vita quotidiana riguardano:
- la scelta dei giocattoli;
- le emozioni;
- gli stili di gioco;
- l’aggressività;
- il controllo;
- l’assegnazioni di compiti.
ORIENTAMENTO SESSUALE
L’orientamento sessuale riguarda l’attrazione affettiva e sessuale di un individuo verso persone del sesso opposto (eterosessuale), dello stesso sesso (omosessuale), o di entrambi i sessi (bisessuale).
Le dimensioni dell’orientamento sessuale sono:
- il comportamento sessuale;
- la preferenza affettiva;
- le fantasie sessuali;
- la definizione di sé e l’identificazione con il gruppo sociale.
Fino a qualche tempo fa l’orientamento sessuale veniva considerato come un tratto stabile, precocemente determinato e resistente al cambiamento, mentre recentemente alcune teorie (Baumeister 2000, Diamond 2008) hanno proposto la flessibilità dell’orientamento sessuale nell’arco di vita.
Fluidità sessuale. Questo termine, coniato da Lisa Diamond, psicologa e docente presso l’università dello Utah (USA), sta ad indicare una “capacità di reattività sessuale flessibile a seconda delle varie situazioni”, da non confondere o identificare con la bisessualità. Ogni persona può sperimentare una qualche variabilità nel comportamento sessuale e, secondo le ricerche della stessa Diamond, sembra che tale variabilità interessi particolarmente la sessualità femminile, maggiormente flessibile rispetto a quella maschile a causa di fattori socio-culturali. La fluidità sessuale non è un orientamento sessuale, ma rappresenta una caratteristica trasversale e comune a tutti gli esseri umani.
Pansessuali: persone che provano attrazione affettiva e sessuale nei confronti di altre persone, indipendentemente dal genere.
Demisessuali: persone che provano attrazione sessuale solamente dopo aver creato un forte legame emotivo con l’altro; da non confondere con la scelta di avere rapporti sessuali solo dopo diversi mesi di relazione.
Semisessuali: persone che non provano libido finché non si creano situazioni particolari, come stabilire un forte legame emotivo o finché non trovano una persona che le attrae particolarmente a livello sessuale.
Asessuali: premettendo che si potrebbe dedicare un capitolo a parte all’asessualità, data la complessità dell’argomento, in linea generale gli asessuali sono coloro che non sentono attrazione sessuale, né hanno interesse o desiderio per il sesso (da non confondere con il disturbo da desiderio sessuale ipoattivo o con l’astensione sessuale).
Di seguito trovate un’infografica che spiega in modo semplice e simpatico le diverse dimensioni dell’identità sessuale.
Come scritto all’inizio, è importante conoscere i significati di termini e concetti che caratterizzano l’identità sessuale (qui descritti solo in parte), sia per valorizzare le differenze, che per prevenire atteggiamenti e comportamenti discriminatori nei confronti di persone considerate “diverse da noi”; nonostante ciò, ci tengo a sottolineare che spesso le etichette e le categorizzazioni rischiano di confinare il soggetto nel proprio orientamento sessuale, identità di genere, ecc. Per questo motivo, non diamo per scontato che ogni individuo senta il bisogno di identificarsi in una determinata categoria.
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