amore, coppia, piacere, sessualità

SESSUALITA’ DI COPPIA – L’attrazione e il desiderio hanno una scadenza?

Qualche tempo fa mi sono imbattuta in una serie TV di cui avevo tanto sentito parlare, anche da parte di colleghe e colleghi, ma per diversi futili motivi ne avevo sempre rimandato la visione. La serie in questione si chiama Sex Life (la trovate su Netflix) e non vi nascondo che alla fine della seconda puntata ero quasi intenzionata a mollare; poi mi son detta “ma si, continuiamo, vediamo cos’altro si è inventato il regista e soprattutto come andrà a finire”. Questo per dirvi che, a parte diverse scene che mi hanno fatto venir voglia di trascorrere notti folli a New York, la storia non mi convinceva molto, incluse le scene di sesso. Eppure, nonostante ciò, una volta terminata la serie mi sono riscoperta più volte a riflettere sulle tematiche trattate, collegandole alle dinamiche relazionali e ai cambiamenti che vivono le coppie di lunga durata.
Non voglio spoilerarvi la storia e quindi vi dico solo che i punti su cui ho posto particolare attenzione sono la noia e la monotonia sessuale che si possono sperimentare in una coppia consolidata e tutto cui sente di dover rinunciare una persona nel passaggio da partner/amante a moglie/marito/genitore. Non a caso ho utilizzato il termine passaggio, proprio per esprimere la difficoltà che riscontrano molte persone nell’integrare questi diversi ruoli che in realtà potrebbero coesistere in armonia ed equilibrio tra loro.

Ci sono coppie che con il passare del tempo perdono quell’energia erotica, poiché, nel momento in cui il partner o la partner entra a far parte della quotidianità andando a compensare anche quel bisogno di sicurezza (che spesso reclamiamo), viene meno quel brio, la scintilla, la passione che magari, durante i primi tempi, le faceva tanto sognare.
Diciamo che questa lunghissima premessa può spaventare e soprattutto può far pensare che l’attrazione e il desiderio sessuale all’interno della coppia possono avere una scadenza.
In un certo senso così è, se non facciamo niente per alimentare quella fiamma che nella vita quotidiana si può affievolire nel momento in cui entrano in campo pensieri, preoccupazioni, compiti e commissioni dai quali non ci si può tirare indietro. In questo scenario il sesso diventa l’ultima cosa da fare a fine giornata, dopo aver lavorato, cenato, caricato la lavastoviglie, messo a letto i bambini e… che stanchezza! In tali condizioni può diventare difficile ricrearsi dei momenti di intimità da assaporare con lentezza, un po’ come quando si mangia un buon dolce ma abbiamo lo stomaco pieno. In questi casi, il piacere (del sesso) che viene posticipato al dovere si può trasformare in un’ulteriore tortura, con tutti i pensieri legati al dispiacere di non voler ferire il/la partner, voler comunque essere prestanti, svegli e attenti.
La situazione si aggrava ancora di più se manca quell’interesse nell’alimentare la sessualità, sperando continui a regalare gioie da sé, magari mentre facciamo un pisolino.

Come evitare che il desiderio sessuale vada in pensione quando si fa l’amore da tempo con la stessa persona?

Innanzitutto non bisogna dare per scontato che l’attrazione e l’erotismo sia sempre quello dei “primi tempi”, perché la sessualità che caratterizza il primo periodo di una relazione è fortemente influenzato da fattori come l’euforia della novità, un alto livello di ormoni sessuali, il timore costante di perdere la persona amata, eccetera; tutti elementi che movimentano un bel po’ l’attività sessuale. L’obiettivo, quindi, deve riguardare il mantenere alto l’entusiasmo e l’interesse verso l’altra persona e verso la sessualità, mirare ad un’intimità che cresce, matura, si sviluppa nel tempo, acquisendo tutte quelle caratteristiche – come la confidenza, la fiducia reciproca, l’intesa – che permettono alla coppia di sperimentare nuove modalità di fare l’amore.

Nel momento in cui ci si sente spenti in camera da letto, è importante anche chiedersi se dietro l’insoddisfazione non si nasconda una problematica che riguarda la relazione e, in caso di risposta affermativa, è proprio da lì che bisogna ripartire. In caso contrario, potrebbe essere utile porsi altre domande. Da quanto tempo non ridiamo insieme? Quanto tempo è trascorso dall’ultima volta che ci siamo regalati qualche ora (per non dire giorno) di spensieratezza? Dietro la perdita di interesse a volte c’è un’insoddisfazione maturata negli anni che si è cronicizzata con il tempo, oppure la difficoltà potrebbe essere correlata a motivazioni intrapsichiche, come ad esempio la perdita di entusiasmo e la sensazione di noia che prevale quando finisce l’effetto “novità”, o ancora ai ruoli di moglie/marito/genitore.

Siamo proprio sicuri che non si possa provare ancora piacere ed appagamento con quella persona con cui condividiamo da tempo la nostra quotidianità? Una risposta affermativa a questa domanda porta come soluzioni la rassegnazione o il cercare di riattivare quella fiamma al di fuori della relazione.
Quest’ultima scelta spesso è la strada più semplice da seguire, perché ci evita il processo di messa in discussione, il confronto diretto con il partner e, se non soffriamo di sensi di colpa, ci può anche ridonare quella scintilla che tanto ci manca, a poco prezzo.
Ma allo stesso tempo, non c’è nulla di più entusiasmante ed appagante che cercare di ricostruire l’intimità proprio con quella persona che abbiamo scelto di avere accanto.

Qualche suggerimento?

Ritagliare del tempo di qualità per la coppia, cambiare luoghi, modi e tempi di vivere la sessualità, ridere insieme, indossare o chiedere all’altro di indossare degli indumenti che stuzzicano il desiderio, attivare gesti e comportamenti erotici anche al di fuori della camera da letto, scambiarsi messaggi piccanti, incuriosire, fare regali (anche molto piccoli) improvvisi e poi comunicare comunicare e ancora comunicare.

Comunicate al vostro compagno o alla vostra compagna le vostre emozioni e, perché no, anche le vostre frustrazioni; potreste rimanere sorpresi nello scoprire di voler entrambi uscire dalla routine e sperimentare nuove modi di vivere la sessualità.

Vi auguro di sperare e soprattutto lavorare per un lieto fine che includa l’arricchimento della funzione ludica della sessualità e, se desiderate, guardate pure la serie tv di cui ho parlato all’inizio; ma che sia uno stimolo di riflessione e, perché no, anche uno stimolo per alimentare l’eccitazione, senza dimenticare che quello rimane sempre e soltanto un film e che il finale che vi viene mostrato rappresenta solamente una delle tante strade che si sceglie di percorrere.

Se volete, lasciatemi le vostre riflessioni nei commenti.

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